Per progettare una cucina componibile abbiamo innanzitutto bisogno di sapere quali sono le misure standard dei mobili che andremo ad inserire in questo vano. La cucina è infatti uno degli ambienti più “tecnici” della casa e per avere una buona funzionalità, è necessario conoscere anche le distanze minime tra un mobile e l’altro.
E’ necessario sapere inoltre quali sono gli spazi minimi ergonomici di cui si ha bisogno per muoversi bene davanti ai diversi piani di lavoro. Vi illustrerò infine le caratteristiche delle diverse tipologie di cucina, partendo dalla classica composizione lineare per finire alla moderna “isola”.
I componenti di una cucina
Per progettare correttamente una cucina, occorre conoscere le misure dei suoi componenti. Diciamo quindi che un mobile cucina si compone principalmente dei seguenti tre moduli: basi, pensili, colonne.
Questi elementi hanno misure standard, esse sono:
- Basi : (larghezza = 60 cm; profondità = 60 cm; altezza = 90 cm )
- Pensili : (larghezza = 60 cm; profondità = 30cm; altezza = 72/40 cm);
- Colonne : (larghezza = 60 cm; profondità = 60 cm; altezza = 200 cm).
Occorre dire comunque, che possono esservi delle differenze minime tra marchio e marchio produttore. Ad esempio, la ValCucine rispetta lo standard ed ha come misura della profondità di una base 60 cm, mentre IKEA, riporta, per la stessa profondità, variando lo standard, riporta 61.6 cm. Si tratta di misure di dettaglio, che in fase di progettazione e montaggio vanno tenute certamente in considerazione.
TIPOLOGIE DI COMPOSIZIONE
Le composizioni che si possono ottenere con le basi, i pensili e le colonne, sono diverse, esse possono riassumersi in: disposizioni lineari, angolari, a penisola e ad isola.
La composizione lineare è la più semplice e componendola, non si deve fare altro che mettere uno accanto all’altro i diversi moduli. Mentre la composizione angolare richiede un modulo particolare, un pezzo speciale, sia per la base che per il pensile, conformato in maniera tale che la cucina giri attorno all’angolo. Infine la composizione a penisola deve tenere conto di due fattori in più nel dimensionamento della composizione. Il primo è quello della contemporaneità dell’apertura delle ante: si deve cioè lasciare una certa distanza tra le due basi che si fronteggiano per garantire che le rispettive ante possano aprirsi senza intralciarsi. Il secondo è quello dello spazio minimo di manovra che una persona occupa stando in piedi lavorando davanti al piano.
Infine, la composizione ad isola, utilizza generalmente basi più profonde che in certi casi possono superare anche i 100 centimetri.
Nell’articolo trovate degli schemi di riferimento che ho disegnato per tutti coloro che desiderano farsi un’idea da soli in rapporto allo spazio che hanno a disposizione. Infine, se volete sapere come integrare gli elettrodomestici nella composizione, in maniera che siano perfettamente invisibili all’esterno, leggete quest’altro articolo. Non mi resta che augurarvi buon progetto, e… se avete bisogno di una mano, posso esservi d’aiuto se chiederete una nostra consulenza.
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